Un contributo a fondo perduto per le imprese coinvolte nelle chiusure, cassa integrazione per i lavoratori interessati, credito d’imposta per le attività in affitto, rinvio del pagamento dell’Imu, sostegno per i lavoratori non dipendenti dei settori interessati e un’ulteriore mensilità di reddito di emergenza per le famiglie più fragili.
Sono le misure contenute nel ‘pacchetto’ annunciato in mattinata, parlando a Rtl, dal viceministro all’Economia Antonio Misiani, e destinate al ristoro delle attività commerciali e delle imprese interessate dalle misure previste nel nuovo dpcm, in vigore dalla mezzanotte di oggi. Un pacchetto che, nell’annuncio del viceministro, dovrebbe andare in Gazzetta Ufficiale – e dunque essere immediatamente operativo – già domani, con il decreto con le misure delle categorie interessate.
Sei misure che vanno incontro alla preoccupazione manifestata da molte categorie, in particolare quella dei ristoratori, ma anche dai lavoratori dello spettacolo, costrette a ridurre gli orari degli esercizi o a interrompere del tutto la loro attività.
Provvedimenti che, dopo il lockdown totale della scorsa primavera, hanno fatto crescere per molte imprese la paura del fallimento, con le immaginabili conseguenze sul lavoro e sull’economia. E la tempistica scelta dal governo per l’annuncio, a poche ore dall’entrata in vigore delle nuove regole per il contenimento del virus, sembra andare nella direzione di dare risposta a disagi e preoccupazioni, nel tentativo di tenere insieme la necessaria tutela della salute, con la protezione delle famiglie e delle imprese più esposte.
Misure peraltro arrivate dopo la notizia di una ulteriore impennata di contagi e decessi, con il bollettino del ministero della Salute che ieri ha segnato l’asticella a 21.273 nuovi casi e 128 deceduti.
Queste, nel dettaglio, le misure annunciate dal governo, che a quanto si apprende dovrebbero prevedere interventi per 5 miliardi di euro subito, tra tutela dei lavoratori e sostegno alle attività bloccate o ridimensionate.