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Il consigliere regionale Panunzi (PD) commenta le parole del titolare ai Rifiuti: “Fin dall’inizio ho espresso la mia netta contrarietà a questo progetto”

“Esprimo pieno apprezzamento per le parole dell’assessore regionale Massimiliano Valeriani, che ha ribadito come il Lazio e la Tuscia, in particolare, non possano ospitare l’impianto per lo smaltimento delle scorie nucleari.

Fin dall’inizio ho espresso la mia netta contrarietà a questo progetto, a cui si sono aggiunti, all’unanimità, i pareri negativi dei sindaci, della provincia di Viterbo, delle associazioni e dei cittadini.

La Tuscia ha infatti una forte vocazione agricola e turistica, presenta numerosi vincoli archeologici e paesaggistici e altre caratteristiche che la rendono non idonea a ospitare il sito. Inoltre, il Piano regionale sui rifiuti e il Piano territoriale paesaggistico non individuano luoghi adatti ad accogliere un deposito unico.

Riconfermo il mio no al progetto, pur apprezzando il lavoro del governo che deve far fronte al colpevole ritardo di anni accumulato dall’Italia. Inoltre, per spazzare via il campo da ogni dubbio e mettere fine alle speculazioni, vorrei ricordare le varie fasi che si sono susseguite in questi mesi del 2021.

Il 5 gennaio la Sogin, la società incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, pubblica la mappa (Cnapi), secretata dal 2015, con i 67 siti considerati adeguati alla costruzione del deposito.

L’11 gennaio presento al Consiglio regionale del Lazio un ordine del giorno che impegna “il presidente e la giunta, tramite gli uffici competenti, a redigere osservazioni, così come previsto dall’articolo 27 del decreto legislativo 31/2010, al fine di manifestare la netta contrarietà della regione Lazio all’individuazione del sito per il deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi nel territorio regionale”.

Il 19 gennaio, nella seduta numero 78, il Consiglio regionale approva all’unanimità il mio ordine del giorno, insieme ad altri 3 sullo stesso argomento.

La Regione Lazio, il 4 marzo, inoltra e protocolla (numeri di protocollo 11502 e 11504) tutte le osservazioni sul portale www.depositonazionale.it.

Gli assessori regionali Massimiliano Valeriani e Roberta Lombardi, nel corso di questi mesi, ribadiscono più volte l’inidoneità della Tuscia a ospitare l’impianto.

Il 14 settembre si apre il seminario nazionale Sogin. Il 15 settembre iniziano gli incontri dedicati con le regioni coinvolte. Quello con il Lazio si svolgerà nella seconda settimana di novembre. La chiusura dei lavori sarà il 24 novembre.

A metà dicembre saranno presentati i risultati del seminario, che si sommeranno alle osservazioni e proposte di modifica pervenute alla Sogin. Se non ci sarà un’autocandidatura, la Sogin presenterà una nuova mappa, data da un’ulteriore scrematura delle aree ritenute idonee. In base a questa nuova mappa, i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico dovranno decidere quale territorio ospiterà l’impianto.

Concludo ribandendo che la mia posizione e quella della regione Lazio sono di netta contrarietà al progetto dell’impianto di stoccaggio nella provincia di Viterbo”.

Così in una nota il consigliere regionale del PD Enrico Panunzi.

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